(premessa)
Non sappiamo ancora chi governerà Bologna nel prossimo futuro, ma a chi vincerà le prossime elezioni abbiamo qualcosa da dire.
Noi pensiamo che adesso, urgentemente, debba essere fatto tutto il possibile per contenere l’emergenza climatica e ambientale che abbiamo di fronte, e che sia responsabilità di tutt@, quindi anche delle amministrazioni locali, produrre cambiamenti efficaci per contenere le emissioni clima alteranti, la distruzione dell’ambiente e della biodiversità.
Noi pensiamo che esista un modello agroalimentare virtuoso, che conserva il suolo, la biodiversità agricola e naturale e contemporaneamente riduce gli sprechi, le emissioni di gas serra e la contaminazione dell’ambiente e del cibo: e’ quello delle reti alimentari contadine, che praticano varie forme di agricoltura agroecologica e che si rivolgono ai mercati di prossimità.
Il movimento per la sovranità alimentare – di cui fanno parte anche Campi Aperti Camilla e Arvaia – ritiene necessario e urgente sostenere e diffondere le reti alimentari contadine in modo che queste possano progressivamente sostituire la catena industriale e la grande distribuzione organizzata. Stiamo agendo da due decenni, dal basso e solo con le nostre forze, al fine di creare le condizioni favorevoli al crescere, moltiplicarsi e prosperare delle varie forme di reti alimentari contadine, convinti che questo cambio di tendenza rappresenti il primo passo concreto verso un futuro di speranza per il genere umano.
Pertanto immaginiamo un futuro che veda la nascita di numerosi mercati contadini, distribuiti in ogni quartiere; immaginiamo la diffusione dell’esperienza dei gruppi di acquisto solidale e degli empori di comunità, e l’avvio di forme di collaborazione diffuse con i negozi di vicinato e le realtà della ristorazione sensibili; immaginiamo la nascita – in diverse forme – di comunità di supporto all’agricoltura capaci di rivitalizzare le aree agricole interstiziali del tessuto urbano; immaginiamo una rete di aziende agricole forte e diffusa, legata al territorio e alle città limitrofe, in grado di produrre occupazione e servizi alle comunità; immaginiamo la nascita di tanti laboratori artigianali di trasformazione dei prodotti dell’agroecologia; immaginiamo infine che molto altro potrà nascere nel prossimo futuro dalle iniziative dei gruppi di base per rendere concreto il progetto della Sovranità Alimentare.
Riteniamo inoltre che nello spostamento dalla forma di produzione e distribuzione del cibo centrata sul modello della catena industriale a quella delle reti alimentari contadine le amministrazioni locali possono assumere un ruolo molto importante, soprattutto in termini di sostegno alle scelte individuali responsabili, di promozione delle libere iniziative delle realtà di base dell’economia solidale e di revisione delle politiche pubbliche e delle normative vigenti in materia agricola.
Ci piacerebbe che i/le candidat@ di tutti gli schieramenti esprimessero le proprie posizioni su questo tema. Ci piacerebbe che lo facessero qui, sui social, utilizzando l’ashtag #sovranitàalimentarebologna21.
Nelle prossime lettere entreremo nello specifico delle questioni.
Per approfondimenti “Progetto per la sovranità alimentare”