CANNABIS CONTADINA – proposta per legalizzazione della cannabis e per il sostegno alle produzioni contadine agroecologiche italiane.

Da tempo le piccole aziende agricole sono sofferenti e stanno morendo a un ritmo vertiginoso, schiacciate dalla competizione internazionale della produzione del cibo che diventa, anno dopo anno, sempre più aggressiva e pervasiva, e dal sistema della grande distribuzione organizzata che strozza i piccoli produttori. Noi pensiamo che la conservazione delle piccole aziende agricole sia strategica per la costruzione dell’unica alternativa agricola ecologicamente sostenibile: un sistema di produzione e distribuzione del cibo basato sulle reti alimentari contadine locali.

Contemporaneamente assistiamo al fallimento della politica del proibizionismo sulle droghe: le organizzazioni criminali continuano a lucrare sul commercio degli stupefacenti creando imperi che arrivano a condizionare la politica; sempre più sostanze, di vecchia e nuova generazione, vengono immesse nel mercato nero della droga; sempre più persone assumono stupefacenti, legali e illegali, troppo spesso in modo inconsapevole, con conseguenze molto pesanti sulla salute e le relazioni sociali.

Negli ultimi anni stanno emergendo evidenze scientifiche su aspetti importanti quali la bassa tossicità e la funzione curativa della cannabis per malattie importanti, tanto che diversi paesi al mondo hanno scelto la via della legalizzazione, anche dell’uso a fini ricreativi.

Per questo pensiamo sia necessaria una legge che preveda la legalizzazione della cannabis, anche a scopo ricreativo, nella seguente modalità:

  • autorizzare le piccole aziende agroecologiche alla produzione e alla vendita diretta di cannabis nella misura di 25 piante per ogni lavoratore impiegato in azienda
  • consentire l’autoproduzione per il consumo personale

Questa soluzione permetterebbe lo spostamento di ingenti flussi di denaro dalle casse della criminalità organizzata alle tasche, attualmente vuote, di una miriade di piccoli contadini biologici, dandogli il respiro per poter continuare la propria attività di coltivazione sostenibile, che presenta moltissimi risvolti di utilità sociale e ambientale; conservazione dell’occupazione, riduzione delle contaminazione degli alimenti, conservazione dell’ambiente, delle acque, della biodiversità e molto altro ancora.

Questa proposta, se concretizzata, potrebbe diventare un potente motore per la conservazione e il rilancio dell’agricoltura contadina agroecologica di prossimità in Italia, l’unica alternativa sostenibile per la produzione di alimenti al devastante sistema della catena industriale.

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