Potrebbe essere questo il titolo in italiano dell’ultimo libro di Peter Gelderloos “Solutions are Already Here: Strategies for Ecological Revolution from Below“.
Gelderloos approfondisce tra gli altri, anche attraverso l’analisi di varie situazioni reali in giro per il mondo, il tema dell’interconnessione delle diverse lotte ed esperienze globali.
Con un occhio attento alle loro (necessarie) specificità territoriali.
Con un’analisi delle differenti modalità di dominio e sfruttamento riservate agli ambienti rurali e urbani.
Con una critica al presunto antagonismo tra “tensione ecologista” e “proletariato metropolitano” – una visione che speriamo di poter presto superare.
Gelderloos identifica alcune “caratteristiche comuni per incoraggiare ciò che vedo come punti di forza e per aiutare più persone a trasformare le proprie attività in modo da essere in grado di connettersi, in modo rizomatico“:
- Territorialità delle lotte e dei progetti
- Ecocentrismo contrapposto alla definizione di “umanità” che deriva dall’illuminismo europeo
- Lotta come questione di Sopravvivenza
- Legalità (o non legalità)
- Esistere comunitario in una rete di resistenza creatrice di relazioni sociali, pratiche e culture di emancipazione
- Eterogeneità del “movimento dei movimenti”
- Intersezionalità dei singoli movimenti, che rompono i compartimenti stagni della singola vertenza e cercano di riconoscersi vicendevolmente anche quando provengono da luoghi molto differenti e mancano tratti di identificazione comuni. Perché il processo di riconoscimento è conflittuale piuttosto che pacificatore. Perchè l’autodefinizione delle lotte è cruciale per la possibilità di solidarizzare
- Anticolonialismo, nella consapevolezza che vi sono esperienze molto differenti di colonialismo nel mondo, ma l’eterogeneità della resistenza implica che tali differenze non devono rappresentare un problema. Anticolonialismo e non “decolonialismo”, dove la differenza sta tra il distruggere le forze che sono state accettate come universali e la semplice ricerca della riconciliazione
- Autonomia, perchè di questa rete internazionale possa far parte a pieno titolo tanto chi mira a distruggere lo stato, quanto chi cerca uno spazio per respirare dalla repressione dello stato e per portare avanti le proprie attività, quanto chi sarebbe disposto a supportare un governo alternativo che riduca il livello di repressione.
Ecco. Il prossimo autunno sarà un test anche per questo, per verificare la capacità di unire visioni e background differenti verso un obiettivo unico.
Per approfondimenti: https://illwill.com/ecosystems-of-revolt